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2018-07-21 22:55:43
Perché le cose belle devono finire
Rileggevo il Libro di Lezard e mi è venuta nostalgia del campo. Voglio condividere con tutti la mia lettura...

Perché le cose belle devono finire? Dimmi, Reuillet, perché? Amo il campo, e la vita di campo.
La forza morale che ne sprigiona, e la forza fisica che vi si acquista. Amo il canto della natura che accompagna il canto delle Guide e la voce del grillo che si unisce a quella delle Coccinelle.
Amo la nota grave che si unisce alle note gioiose. Questa serietà e questa spensieratezza. La campagna dal suono profondo che chiama e le voci ridenti che rispondono...


Amo questo, Reuillet, e poi i colori. Tutti i colori dei fazzolettoni rossi, blu, gialli, che risaltano sul cielo azzurro, sulla strada bianca, sulle foglie verdi. I colori vivaci e contrastanti.
I colori più dolci che si attirano e si fondono...
E poi il vento che passa, che ci passa dolcemente sul viso quando, stese sul pagliericcio, cerchiamo di addormentarci.
Il soffio che penetra sotto la tenda con la freschezza dell’esterno e il profumo della notte.
Passa come una carezza, e quando è passato, sotto la tela rimane solo il respiro delle compagne addormentate, un sospiro, una parola pronunciata in sogno, il rumore dei pagliericci smossi... Ci vien allora il desiderio di balzare fuori dalla tenda, di uscire nella notte. Ma non usciamo. Non svegliamo quelle che dormono.
Restiamo stese immobili sul pagliericcio, fino all’ora in cui l’alba tinge di rosa l’orizzonte grigio.
Allora a piedi nudi nella rugiada, andiamo a contemplare il risveglio del mondo, ed è la nostra preghiera del mattino, il nostro saluto al giorno. Amo questo, Reuillet, è questo che amo.
E poi la pioggia che cade a grosse gocce, che inonda il fogliame e che scorre sulla tela, mentre i nostri corpi si riposano al riparo, deliziosamente abbandonati, cullati dal rumore monotono della tempesta che si allontana...
Perché le cose belle devono finire?
Dimmi, Reuillet, perché?

Dal Libro di Lezard
Perché le cose belle devono finire - Maestro dei Giochi