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2017-12-05 12:00:26
1600 firme per salvare la Casa degli Scout a Opicina
Una raccolta firme per salvare la Casa degli Scout, dove dal 2010 pascolano le pecore!

Una petizione pubblica con 1600 firme per salvare la Casa degli Scout a Opicina è stata cosegnata ieri, lunedì 4 Dicembre 2017, dal C.N.G.E.I. al Comune di Trieste, durante una conferenza stampa alla presenza dell’Assessore Lorenzo Giorgi.

Presenti alla conferenza stampa gli esponenti politici: Piero Camber, Michele Lobianco, Fabiana Martini, Giulio Lauri, Francesco Russo, vicini all’iniziativa e tra i firmatari della petizione.

Il C.N.G.E.I. è l’Associazione nazionale scout laica che insieme all’ AGESCI fa parte della Federazione Italiana dello Scoutismo. E’ presente a Trieste con 2 Gruppi e conta circa 180 ragazzi suddivisi nelle tre fasce di età dei Lupetti nel Branco (8-12 anni) degli Esploratori nel Reparto (12-16 anni) e dei Rover nella Compagnia (16-19 anni).
La sua finalità è contribuire alla costruzione di un Mondo Migliore attraverso l’educazione dei giovani cittadini di domani in grado di compiere scelte autonome e responsabili impegnati in prima persona per promuovere la solidarietà, i diritti universali, la pace e la tutela dell’ambiente, utilizzando il metodo educativo scout dell’”imparare facendo” attraverso attività all’aria aperta e in piccoli gruppi, ma soprattutto trasmettendo il senso dello svolgere un ruolo attivo nella società.
La Casa degli Scout, più comunemente conosciuta come la Casa di Caccia, consiste in 10.000 mq di terreno ubicato in via Carsia, ad Opicina, comprendente un paio di immobili. É stato donato dagli alleati inglesi e americani nel 1954 al Comune di Trieste al momento del congedo della città. Il Comune ne ha concesso l’uso agli scout per poter rispondere a quelle necessità educative che ieri come oggi non cercavano comodità, ma un’aggregazione sociale come solo la vita all’aria aperta può dare, la gioia dello stare insieme giocando ed imparando, condividendo la natura.

In quella struttura vi prese avvio la scuola nazionale Capi, la Formazione permanente per dirigenti dello scoutismo CNGEI. Migliaia di giovani scout provenienti da tutta Italia sono passati per quel terreno e ricordano ancora quei felici momenti. Quando negli anni 80 c’è stata la necessità di spostare la Scuola in altra sede, la Casa di Caccia perse questa sua funzione, ma ancora oggi rappresenta per la nostra Associazione Nazionale un pezzo di storia che non si vuole dimenticare.

Un periodo altrettanto importante fu quello della fine degli anni 80 e primi anni 90, pre e post caduta del muro di Berlino. Grazie alla sua posizione strategica divenne sede di attività non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti delle ri nascenti Associazioni Scout dei Paesi dell’Est. Ospitò all’epoca scout polacchi, tedeschi, sloveni e cecoslovacchi. La Casa nella sua storia ha rappresentato insieme un luogo di aggregazione sociale, un polo di formazione educativa, un esempio di internazionalizzazione e scambi interculturali in una nascente Europa Unita.

Dal 2010 non è più così. Da quella data e a causa di incomprensioni, tale ruolo è stato messo in discussione e sono emerse contese da diverse direzioni, impedendo il suo consueto utilizzo. Oggi vi pascolano le pecore.

Il CNGEI a Trieste, quale naturale prosecutore dei primi utilizzatori ai quali era stata donata la Casa, ha presentato al Comune di Trieste un ambizioso progetto di riutilizzo che tende ad allargarne l’utilizzo a varie associazioni affini facendolo divenire di nuovo un centro di aggregazione giovanile come riportato nel progetto «Lupo Grigio» .

Con la consegna della petizione, l’associazione ha chiesto al Comune di chiudere la questione aperta donando ai giovani non solo scout una struttura che donerebbe prestigio all’ambiente ed al territorio e la toglierebbe dall’immiserimento in cui si trova al momento.

Fonte: BORA.LA
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